La crisi della democrazia, il rischio di un secondo golpe e il popolo sudcoreano che non si ferma
Dopo aver votato contro l’istituzione di una commissione d’inchiesta speciale sulla first lady Kim Keon-hee, lasciano l’aula proprio mentre l’Assemblea nazionale è chiamata a esprimersi sul destino di Yoon Suk-yeol, il presidente che ha osato imporre la prima legge marziale dell’era democratica della Corea del Sud. Le sedie del partito di governo sono abbandonate, tranne quella di Ahn Cheol-soo, tre volte candidato alle presidenziali per il PPP, l’unico a restare. Il palazzo simbolo della democrazia sudcoreana resta mezzo vuoto.
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